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L’Esilio dei Moscerini danzanti giapponesi. Presentazione del romanzo di Marino Magliani

L’Esilio dei Moscerini danzanti giapponesi (Editore: Exòrma – 2017)

Presentazione del libro di Marino Magliani, in compagnia di Roland Fagel

Un uomo, di professione traduttore, ha lasciato la Liguria, è andato lontano (in diversi lontani) e non è più tornato. Un esilio volontario, forse da sé stesso. Un’autobiografia, per frammenti e senza soggetto, che si presuppone vera proprio perché non c’è nessuna prova che lo sia. 1 luoghi e le circostanze del passato e del presente si allacciano come in una treccia: i collegi, la valle ulivata dell’infanzia, le caserme e i reparti neuro dove colui che racconta ha vissuto “nei dieci anni di residenza nella notte”… Sono ritorni e ripartenze, dalle rive del mare di casa (percorso trecento volte e mai davvero conosciuto) alle dune del Mare del Nord, in Olanda, e nei luoghi anfibi dove la sera si radunano i gabbiani e i moscerini danzanti giapponesi. Il mare, le spiagge, l’orizzonte di sabbia, le acque ricorrono nel libro come un connettivo della nostalgia. Da un esilio all’altro, il luogo della presenza: “Dicono che gli esuli fanno bene due cose, una è camminare lungo le rive di un fiume, o di un mare, di un lago, di un canale. L’altra è non dormire la notte”. Vero protagonista del libro è la sua “voce”, che fa risuonare le parole nell’orecchio, ci trascina oltre l’affastellamento degli eventi di una vita. Magliani getta sassi nel pozzo, che febbrilmente ci troviamo, nostro malgrado, a benedire e rincorrere. Per poi ritrovarci anche noi, nel pozzo, senza sapere come ci siamo finiti. Come Dante che sviene sulle spiagge d’Acheronte, e si ritrova sulla porta dell’interno.

Marino Magliani

Scrittore e traduttore. Tra le sue opere il romanzo storico L’estate dopo Marengo (Philobiblon, 2003) che narra di tre disertori napoleonici, veterani della campagna di Egitto, che portano in Europa una grossa quantità di hascisc; Quattro giorni per non morire (Sironi, 2006), ambientato tra il Sud America e la Liguria; Il collezionista di tempo (Sironi 2007) diviso in quattro parti, infanzia, gioventù e esilio di uno scrittore in Olanda e Quella notte a Dolcedo (Longanesi 2008). I suoi racconti sono tradotti in olandese e sono usciti sulla rivista Nuovi Argomenti e su antologie Guanda e No Reply.

 

 

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